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N°17 - Diario-Testamento di Nuccia prima del 1980
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Grazie, Gesù, per averci regalato Nuccia. Alleluia!


DIARIO-TESTAMENTO di NUCCIArosa
( scritto prima del 1980, in quanto si fa riferimento al papà, che morirà il 30/12/1980)


O Gesù, vorrei portare impressa nell’anima la tua immagine benedetta, rivivere la tua
dolcezza infinita, la tua umiltà, la tua ammirabile pazienza, ma il rispetto umano mi turba e mi
arresta. Sono vile, debole; la vittoria costa sudori e sangue ed io temo la lotta, tremo dinanzi ai patimenti.
O Salvatore! Abbi pietà di me! Tu mi vedi e sai che sono sincera e che retta è la mia
volontà. Se cado sotto il peso della croce, rialzami e mostrami il Tuo volto insanguinato;
se il dolore mi trova debole, abbi pietà di me!
Passano i giorni, passano i mesi, passano gli anni ed ancora sofferenze… Ora , da tre
anni durante l’inverno mi si piagano le gambe, principio di cancrena. Ma io dico sempre fiat,
fiat oggi, fiat domani. Senza dubbio, arriverò a Te, mi costerà sacrificio, lacrime e sangue:
saranno proprio questi sacrifici e queste lacrime l’offerta, l’offerta che dovrò portarti, Signore.
Tu soffri molto più di me! Non ci sono chiodi nelle mie mani, non chiodi nei miei
piedi, non c’è corona di spine sulla mia testa ed io ho tanti falli da espiare,
mentre Tu soffri per noi, che ti pensiamo cosi poco.
La comunione: in essa trovo la forza per giungere al termine della mia giornata di
dolore. Prendi la mia vita, Signore, dammi tutti i dolori, tutte le pene, ma salva l’anima mia,
di mio padre, di tutti i miei cari; i miei amici li amo, voglio continuare ad amarli per tutta
l’eternità, non voglio che siano divisi da me. Il loro cuore è buono e Tu, Signore, illumina le
loro menti; Ti offro la mia vita per loro. Mio padre, purtroppo, si comporta sempre allo stesso
modo, sto sempre in ansia per lui e prego per strappare al cuore di Gesù la grazia della sua
conversione.
Com’è bello lassù, dove ancor più si sente, per l’altezza e la solitudine, la presenza del
Signore. Come vorrei gustare tale presenza lassù sui monti, guardare insieme a Lui quel cielo
che dai monti appare più solenne, quel cielo che è tutta una rivelazione.
Gesù mio, fa che tutti vengano a Te! Quanti dolori si mitigano vicino a Te! Quante
pene hanno conforto vicino a Te: ogni speranza si realizza, ogni timidezza si fa audacia, le
tenebre si diradano, le vocazioni si riconfermano. Tu annulli il tempo e le distanze, ogni luogo
diventa patria, quando si è con Te! Quanto soffre il mondo senza di Te!

Perché soffrono tanti cuori? …perché non amano Dio! Quante famiglie sono senza
pace, perché non amano Dio. Quanti giovani si lasciano trascinare dal vortice turbinoso delle
passioni perché sono lontani da Dio, ciechi e duri di cuore.
Gesù porta la luce, dove sono le tenebre. A volte mi domando: quanto bene avrei
potuto fare e non l’ho fatto; quante lacrime avrei potuto tergere e non l’ho fatto; quante pene
avrei potuto alleviare col mio sorriso e con la mia bontà e non l’ho fatto. Perché un sorriso
non costa nulla e produce molto. Arricchisce chi lo riceve, senza impoverire chi lo dona: è il
segno sensibile dell’amicizia profonda. Un sorriso da riposo alla stanchezza e allo
scoraggiamento, rinnova il coraggio nella tristezza. Se incontri chi non sorride, sii generoso,
dai il tuo, perché nessuno ha più bisogno di sorriso, come chi non sa darlo. Ma io non l’ho
fatto. Quanti cuori avrei potuto far gioire, offrendo a Dio la mia sofferenza e non l’ho fatto.
Gesù, mi offro a Te, vittima ai tuoi piedi, fa di me quello che vuoi, voglio essere l’umile tua
serva, un tuo piccolo fiore, un lume acceso che arde sempre ai piedi del Tuo trono
eucaristico. La mia vita deve essere come l’ape che vola di fiore in fiore per succhiare il
nettare e portarlo a Gesù, assieme alla mia sofferenza. Chi ama la terra è della terra, chi ama
Dio è di Dio…ed io amo Dio e voglio essere sua.
Mio Dio, sapete che alla vista della mia vita stroncata, di una vita che non doveva più
essere per me che sorgente di amare delusioni, sono stata turbata di abbandonarmi a pensieri
spaventosi. Ed allora nel mio prepotente bisogno di amore e di protezione, mi sono rivolta al
Crocifisso. Egli comprende ogni cuore martoriato ed ascolta con immensa pietà ogni lamento.
Quindi vicino a Te, non mi lamento, non mi annoio, anzi
ringrazio l’Amore di avermi crocifissa per amore.
Ed ho rispetto per queste parole, che hanno cambiato totalmente l’anima mia:
“Spero in Dio. Mi basta la sua grazia”.
Che cos’è la mia vita breve di fronte all’eternità? Che importano, perciò, le pene e le
afflizioni di quaggiù? A volte con la testa fra le mani penso che se avessi la salute, potrei fare
del bene, prodigarmi per il prossimo. Ma per me non è possibile e accetto, accetto quello che
vuole Gesù: accettazione completa di tutte le piccole prove della giornata. Sia fatta non la mia
volontà, ma la Tua. Sia sempre non quello che voglio io, ma quello che vuoi Tu, come lo
vuoi, finche lo vuoi. Aiutata e sorretta dalla Tua grazia, sarò fedele alla Tua volontà e dico fiat.
Le preghiere più belle sono l’ora santa e la via crucis. Al termine dico: ”O Gesù, Tu
eri innocente e Ti hanno accusato, eri la perfezione e Ti hanno disprezzato. Sto forse zitta io
quando mi accusano? E sono colpevole io…quante volte Ti ho offeso.
Toccherebbe a me la morte fatta subire a Te. Aiutami, Signore, ad accettare quella morte e soffrire questa passione.
Rendimi umile, dolce e rassegnata. Ho un mal di testa molto doloroso. Guardo Lui coronato
di spine e mi unisco a Lui. A volte però la sofferenza è tanta! E’ mai possibile, Signore?
Silenzio. La poltrona e il letto mi sembrano più duri. Con sgomento tendo le braccia al
Signore e piango… Nello stesso istante scende dalla croce di Gesù la luce e la forza. Mi rassegno!

Se non brucio d’amore, molti morranno di freddo!
Mi sono deformata di più: il mio corpo è un ammasso di rottami, i polmoni sono
compressi, soffro, a volte mi sembra di morire. Notte e giorno devo stare seduta. Le
sofferenze sono terribili… l’affanno… soffoco… non ho la forza di parlare. Le spalle… che
male alle spalle e ai fianchi! a volte mi avvilisco, ma poi… penso che male soffrì Gesù alle
spalle per portare la croce; che male al fianco, quando fu trafitto dalla lancia e allora dico:
“perdonami, Gesù” e prego con amore, con forza, con gioia.
Gesù era solo quando saliva il calvario. La mia vita è pure un calvario, ma io ho la
gioia di avere la mia mamma, i parenti, gli amici. Quanti amici… li ho tutti nel cuore, li
amo, non li dimenticherò mai. Anche quando non ci sarò più, sarò vicino a loro; dal cielo
pregherò per loro, invocherò Gesù, affinché li aiuti, li liberi dal male.
Ti ringrazio, Signore Gesù, per avermi fatto conoscere la signora Rosetta, la signora
Maria, i loro figli. Da loro ho imparato tante cose, mi sono state tanto vicino, da loro ho avuto tanto bene.

Grazie, Signore Gesù, per avermi fatto conoscere Vitaliano, Franco, Rino, Teo, Pino,
Silvestro, Franco: in loro io vedo miei fratelli. O Dio mio, come li amo… e prego per loro.
O Signore Gesù, insegnaci a non amare soltanto noi stessi, insegnaci a pensare agli
altri, a quelli che hanno bisogno di noi. Aiutaci ad amare.
Continuano le sofferenze: la mia vita sembra una lenta agonia… passo delle notti
senza poter dormire… soffoco… accuso delle sensazioni, che neanche il medico riesce a
rendersi conto! A queste sofferenze fisiche si aggiunge anche il dispiacere di vedere la mia
adorata mamma stanca, seduta vicino a me, con la testa tremolante, sacrificarsi per me. In
queste notti insonni vedo passare davanti ai miei occhi le persone, a cui voglio tanto bene e
offro per loro. Prego anche per i sacerdoti e in particolare
per il mio padre spirituale Don Giovanni (Capelupi) (quanto bene ho ricevuto),
prego per Padre Antonio, Padre Ignazio, Don Conte, Padre Rosario.

L’altra notte ho pensato alle donne traviate. Anche loro, forse più di tanti altri, hanno
bisogno di amore. E a volte dico:” O Signore, ho bisogno di amare, perché so che vi è gente
più povera di me, meno istruita di me, peggio alloggiata, meno riscaldata, meno pagata, meno
nutrita, meno accarezzata, meno amata. Perciò, Signore Gesù, fa che questa mia voglia di
amare arrivi al cuore di queste persone, le trasformi e le redima, fa che il Tuo amore penetri in
tutti gli uomini e che si faccia un solo ovile sotto un solo pastore.
Solo così potremo raggiungere la vera felicità”.
Gabriele, Cristina, angeli mie custodi, unica ragione della mia vita, siate sempre
buoni, ubbidienti, onesti, fate che sempre tutti vi benedicano.
Passano i giorni… quante sofferenze fisiche e morali… quante incomprensioni, ma
che importa? Ho di nuovo la mamma con me; stava per morire; Gesù me l’ha ridata. Grazie,
Signore Gesù, grazie per avermi ridato la mia mamma.
Viene sempre Rino a trovarmi. Grazie anche di questo, Signore Gesù. Con lui trovo
tanta gioia, ci capiamo, parliamo di tante cose, anche di Te, Signore Gesù. Perciò, Gesù, ti
prego per lui. Fa che Rino sia felice, che la sua vita non conosca il male.
Prima di conoscere loro (i giovani di una compagnia teatrale), passavo le giornate in
solitudine, ora… che bella compagnia: un viavai di tanta bella gioventù piena di vita. Anche
io mi sento come una di loro, anche perché mi hanno dato dei compiti da svolgere. Da parte
mia cerco di impegnarmi nel modo migliore. Silvestro è quello che mi sta più vicino; come gli
voglio bene. Io godo delle loro gioie, dei loro successi, ma soffro tanto quando hanno
delusioni o qualche discussione. Prego tanto per loro, non solo per questioni di gruppo, ma
anche per la loro vita privata. Fa, Signore Gesù, che siano sempre felici. Sai, sono buoni,
ascolta i loro richiami, esaudiscili. Fa che, non solo i loro studi e il loro lavoro sia per il bene
della società, ma anche i loro canti e i loro balli siano motivo di amore e di unione tra tutti.
Graziella, anche per te un grazie di cuore: sei sempre stata gentile con me, dolce e buona. Sii sempre felice.

In questo periodo mi sento un po’ trascurata proprio dagli amici più cari, che
delusione! Ma poi rifletto: forse è per il mio bene, per loro forse dimenticavo le cose del cielo.
Anche la signora Nella è una mia vera amica, come lo è anche la signora Lucia.

Anche a te, superiora Maria Rosaria, grazie, ti voglio bene. Maurizio, grazie anche a
te, sei stato un caro vero amico sempre sincero.
Grazie, mio Dio, per avermi dato la vita, la gioia di vivere, la sofferenza, perché,
attraverso essa, ho imparato ad amarti di più. Grazie per avermi dato la mamma, i cugini,
grazie per Gabriele e Cristina e tutti gli altri: per tutti gli amici. Do a tutti loro la mia
benedizione e chiedo perdono a tutti, se involontariamente li ho offesi.
Desidero che il mio funerale sia semplice, desidero che nessuno si vesta di nero e
pochi fiori; desidero avere spesso una preghiera. Grazie di tutto, vi abbraccio nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Una mia cara cugina ha letto queste mie (ultime) volontà, si è commossa e le ha
cancellate. Sappiate, le mie ultime volontà sono quelle, in più desidererei che i miei occhi
andassero ad un cieco.
Ciao a tutti, vi voglio bene, arrivederci in cielo, ciao.
Grazie anche a te, Silvana, buona fortuna, ti voglio bene.
Anche a voi, Ida, Sina, Roberto, Daniela, Annalisa, tanti baci e auguri. Siate felici.
Anche a voi, mie buone amiche, Carmelina, Dina, Maria, Vera, grazie per avermi voluto bene. Vi abbraccio.

I miei ragazzi mi hanno abbandonato. Li perdono e voglio loro bene.
Anche a te Lillo un grazie e un ampio ciao anche a te, Rino. Sii felice.
Anche a te, Silvana, buona fortuna.
Lillo mi ha fatto conoscere Carlo. In lui ho trovato subito un caro amico. Sento per lui un
grande affetto. Ormai fa parte di me. Dio mio, rendilo sempre felice, sereno. Grazie, Lillo,
amico mio, per avermi fatto conoscere Carlo. Che tu sia sempre contento. C’è sempre tanto da
conoscere e da amare. Carlo, devi avere fiducia e voglia di ricominciare, perché il rifiuto è
forse il solo vero fallimento. Sappi che non sei mai solo nella tua solitudine, puoi trovare
sempre chi vuole compiere il cammino con te.
Gabriele, Cristina, Carlo, Lillo, Francesco, sappiate seminare a piene mani tutto
quello che avete, per essere la gioia di chi mieterà domani.
A noi che cerchiamo sulle strade della vita uno sguardo d’amore sincero, dona,
Signore, la gioia di scoprire il tuo volto amico.
Mio Dio, quando una sera burrascosa non verrò a chiederti una mano, perché ho perso
la strada, quella sera ti prego, non dimenticarti di me.
Lillo, non cercare la verità nel finito dell’uomo, spogliati dall’illusione e cerca di
voler capire con il cervello ciò che solo con il cuore si può gustare. Un altro grano si aggiunto
alla mia corona. Questo grano è Mario… Luciano e Rita, Siate benedetti. Vi voglio bene.